I maestri buddhisti di meditazione sanno quanto sia flessibile e malleabile la mente. Se la educhiamo, tutto diventa possibile. Siamo stati perfettamente educati dal samsara per il samsara, siamo stati educati a provare invidia, educati ad afferrare, educati a provare ansia, tristezza, disperazione e avidità; educati a reagire con rabbia a tutto ciò che ci provoca. Siamo così bene educati che queste emozioni negative sorgono spontaneamente, senza nessuno sforzo per suscitarle.
Tutto sta nell’educazione e nella forza dell’abitudine. Se siamo sinceri con noi stessi, sappiamo anche troppo bene che la mente, se la consegnamo alla confusione, diventa una un’oscura maestra di confusione, abile nelle sue intossicazioni, subdola e perversamente docile alle sue schiavitù. Consegnatela, con la meditazione, al compito di liberarsi dall’illusione e scoprirete che, con il tempo, la pazienza, la disciplina e la pratica corretta, incomincerà a sciogliere i propri nodi e a riconoscere la propria beatitudine e chiarezza essenziali.
da “Riflessioni quotidiane sul vivere e sul morire” di Sogyal rinpoche
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Commento di Wolfghost: al di là del richiamo alla meditazione, che possiamo sentire o non sentire, è indubbio che la mente sia estremamente malleabile. Ciò è evidente nei bambini e nei cuccioli in generale: sono come spugne, vedono e imitano tutto ciò che vedono fare, e così imparano. Il problema è che di ciò non siamo normalmente consapevoli. Diamo per scontato che le nostre reazioni, i nostri pensieri, siano indipendenti e incontrollabili, che, per dirla con Sogyal, sorgano spontanei. Eppure essi sono figli dell’abitudine.
L’abitudine non si cambia con un singolo atto di volontà, ma con la costanza e la ripetizione. Non è facile, ma imparare a evitare la rabbia, l’ostilità, la paura, l’angoscia, le disperazione e altre emozioni e sentimenti negativi è senza ombra di dubbio un premio che dovrebbe stimolarci a provarci e a non arrenderci al primo ostacolo.
Perseo e Jones